Internet, outlet e rendering fotorealistici? Possono convivere
Con questo post inauguro il primo appuntamento ufficiale della rubrica A tu per tu con Alessandro, una rubrica che curerò personalmente ed in cui parlerò in libertà, proponendovi una lettura leggera di tutti quegli argomenti che in qualche modo mi appartengono, formano e coinvolgono. Il focus sarà probabilmente sul mondo del lavoro, non necessariamente arredamento ma davvero per quest’esperienza non mi pongo limiti.
Approfitto di questo primo post per chiarire un po’ di punti, sul blog e sulla mia azienda. Avrete notato che, con il 2016, stiamo gradualmente introducendo dei nuovi spazi mirati ad argomenti specifici che spesso spaziano in settori ben più ampi rispetto al passato; questo perchè non voglio semplicemente un blog d’arredamento, ma uno spazio d’informazione e discussione generale, legata al mondo della casa ma non solo, dove il focus siamo noi uomini -vedi post Economia Circolare-, persone su questa Terra ed applicando (come in tutti gli altri ambiti di Outletarreda) una nostra personale selezione di ciò che riteniamo importante e ci sta a cuore.
In A tu per tu con Alessandro cercherò sempre di dare il mio personale punto di vista sul mondo a 360°, come dicevo con particolare attenzione per il mondo del lavoro, inteso come motore propulsivo di tutta la società e non solo come fonte di guadagno -e attenzione, perchè questo vale tanto per l’imprenditore quanto per il dipendente-.
Questo è anche il motivo della nascita di Outletarreda, perchè quando nel 2005 ho fondato la mia azienda avevo molto ben chiaro in mente che cosa volevo (la prima cosa che ho fatto, appena fondata l’azienda, è stato aprire il suo sito internet). Purtroppo, negli anni, il termine Outlet ha assunto una connotazione molto diversa da quella che aveva a quei tempi e in molti arrivate da me con le idee poco chiare sul servizio che vi attende perciò penso sia arrivato il momento di chiarire alcune cose:
“Il miglior modo per predire il futuro è inventarlo.”
Alan Kay
Outletarreda nasce in un momento molto delicato del mio settore, per rispondere alle mutate condizioni di mercato dove, già all’epoca, si intravedevano i primi segnali di cambiamento con l’esigenza di strutture distributive snelle, eclettiche, veloci nel rispondere alla clientela e veloci nell’adattarsi ai nuovi prodotti, interconnesse ed in grado di sfruttare al massimo la mole gigantesca di informazioni di cui siamo in possesso oggi; il tutto nell’ottica dell’ottimizzazione delle risorse che si è tramutata, per il cliente, nella possibilità di acquistare prodotti a prezzi vantaggiosi con un servizio di alta qualità.
Parlando della scelta del nome in sè, tenete conto che all’epoca gli Outlet erano, per capirci, di aziende come Armani e, anche se in molti non hanno recepito questo messaggio, Outlet non è legato solo a prodotti in stock, magari di serie fuori mercato ma indica semplicemente il desiderio di mettere il cliente in contatto diretto con l’azienda produttrice, tagliando di fatto i costi della distribuzione tradizionale senza intaccare la qualità di prodotti e servizi e anzi, in un modello come il nostro liberando risorse per offrire sempre più qualità.
La nascita dell’e-Shop è stata una conseguenza naturale, già dal 2007 ho avuto la lungimiranza di proporre su e-bay (all’epoca l’unica piattaforma che permetteva di vendere online) una selezione di prodotti e composizioni d’arredo. Visto il notevole successo e l’avvento di nuove tecnologie ho quindi deciso di avviare ufficialmente, assieme a mio fratello Paolo, anche lo Shop online di Outletarreda. Avevamo intuito che il futuro, oggi il presente, era la possibilità di comprare comodamente da casa, potendo confrontare e scegliere tra un’infinità di prodotti. Oggi queste due entità (Outletarreda ed e-Shop) sono separate, ma il mio sogno è di riuscire presto a fonderle, offrendo tutti i servizi che potete trovare presso Outletarreda su internet, abbattendo anche l’ultimo muro analogico e facendo l’ultimo grande salto verso l’economia circolare.
Oggi possiamo dire che tutto può passare ed essere acquistato tramite internet; ha occupato tutti i settori merceologici e direi che ha cambiato anche noi in maniera irreversibile, in tutte quelle routine quotidiane che spesso diamo per scontate ma pensate non solo a come acquistiamo, ma anche a come ci informiamo, come studiamo, socializziamo.
Io penso che siamo in una nuova fase dell’umanità ed internet ha stravolto tutto; siamo già al “punto di non ritorno” e va da sè che sopravvive chi prima si adatta e trova il modo di utilizzare positivamente tutte le enormi potenzialità che internet offre. La difficoltà starà nel reggere il velocissimo passo d’evoluzione a cui internet ci sottopone. E voi siete pronti?
Vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alla mia rubrica e spero di poter leggere le vostre opinioni, qui sotto o anche nelle nostre pagine social.
A presto,
Alessandro Boz
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Ciao Alessandro, per ovvi motivi mi sento chiamato in causa dal titolo e dall’argomento da te proposto. Vivendo tra l’altro di render, la mia risposta più ovvia potrebbe essere si, ma non sarebbe del tutto esatta. Outlet è sinonimo di prezzi vantaggiosi riferiti a prodotti di tipo industriale, il render, soprattutto nella sua accezione foto-realistica, è un servizio fortemente artigianale e come tale ha dei tempi e dei costi di realizzazione piuttosto alti. Ciò nonostante e per chi non è del settore potrebbe sembrare una contraddizione, esistono differenti livelli di foto-realismo ed è possibile, entro certi limiti, standardizzare alcune procedure, rendendo assimilabili i due concetti e prescindendo dal suo utilizzo generalmente riservato al mercato hi-end.
Il punto però non è tanto questo ma piuttosto focalizzato sul servizio. Il cliente moderno, che fa acquisti dal divano di casa propria approfittando dell’enorme scelta dell’outlet, tiene un occhio rivolto al prezzo e al contempo è esigente e non chiede sconti sulla qualità del servizio. Si aspetta proposte, soluzioni personalizzate e se offerti, i render. Render, sempre per i non addetti, capaci di dare una risposta alla sua domanda: “ma come starebbe questo arredo in casa mia?”
Ti saluto Cordialmente.