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Gianluca La Boria ci racconta di GLB Sound, la sua bottega di diffusori ed amplificatori artigianali

30. Gennaio 2017
Gianluca La Boria GLB Sound amplification lutherie

Concludiamo questo mese con la rubrica Intervista all’Artista, proponendovi un’esaustiva intervista a Gianluca La Boria, il fondatore di GLB Sound. Per chi non lo conoscesse, Gianluca è un giovanissimo artigiano e musicista di San Giorgio di Nogaro, che ha appunto fondato GLB Sound – Amplification Lutherie, una bottega altamente specializzata nella creazione di diffusori ed amplificatori, pensati principalmente per chitarra jazz e realizzati utilizzando cabinet in legno massello, con grande attenzione per il design.

In quest’intervista abbiamo avuto modo innanzitutto di approfondire il suo particolare modo di concepire l’amplificazione, ma anche di apprendere alcuni preziosi dettagli del lavoro attento di un artigiano per le sue creazioni, dall’inizio del suo percorso fino ad oggi. Un percorso, quello di GLB Sound, che nasce dalla passione di Gianluca per la chitarra e la musica in generale, unita all’innata curiosità, il cui risultato è sorprendente non solo per gli addetti ai lavori, ma che colpisce subito per il suono caldo e cristallino dei diffusori per chitarra, provare per credere! Tutto questo viene inoltre coadiuvato da un design moderno ed unico che rende i diffusori GLB Sound semplicemente belli, anche da spenti.

Non a caso il suo lavoro è stato apprezzato da diversi musicisti di spicco non solo del panorama jazz, come ad esempio Ghigo Renzulli, storico chitarrista dei Litfiba e Mario Schilirò, il quale ha accompagnato Zucchero nel suo ultimo tour.

Amplificatore e diffusore GLB Sound GIG50 nella sede Lizard di Fiesole, per il corso di chitarra Jazz del maestro Luca Gelli
Amplificatore e diffusore GLB Sound GIG50 nella sede Lizard di Fiesole, per il corso di chitarra Jazz del maestro Luca Gelli

Partiamo quindi dall’inizio: da Gianluca La Boria. Cos’è che ti ha portato alla nascita di GLB Sound?

Non c’è mai una “data d’inizio” in queste cose, una causa scatenante; almeno, non a quel tempo. La mia passione per la musica nasce fondalmentalmente da più cose: a casa mia la musica si è sempre ascoltata. Quindi, comunque, la musica ha sempre fatto parte del mio vivere quotidiano, diciamo. Mentre l’inizio della chitarra, cioè la scelta di suonare la chitarra come strumento è nata ai tempi delle medie, in prima media, quando l’insegnante di musica della scuola decise di fare un corso di chitarra a cui mi sono sono iscritto e che ho seguito per circa un mese. È una passione che è nata da sola, è nata spontanea fondalmentalmente, e di fatto quando è stata forzata non ha prodotto risultati (mio papà, quando ero piccolo, circa 7 anni, mi aveva già scritto ad un corso di chitarra che però a me non piaceva. Infatti ho seguito poche lezioni, poi ho detto ‘ascolta, non mi piace’.) Ad ogni modo, da lì in poi non ho mai più smesso di suonare. Ho seguito vari altri corsi, tra cui uno di chitarra moderna, a Gonars per 3-4 anni e quando non seguivo corsi, ho comunque continuato ad esercitarmi e suonare per conto mio.

Mentre studiavo Scienze della Comunicazione all’università di Trieste, ho seguito un corso di jazz con Gaetano Valli, per circa un anno, compatibilmente con i corsi e la vita universitaria. Grazie a questa esperienza mi sono reso conto che, va bene la passione, ma ad un certo punto anche in questo mondo le cose vanno studiate per essere capite veramente. Dopo essermi laureato mi sono iscritto ad un master in design al Sole 24 ore, a Milano. Ho passato il test di ammissione ed a quel punto ero a un bivio: fare questo master e quindi entrare in quel mondo? Oppure tentare la strada che mi sembrava essere poi una passione? Quello che di fatto è diventato GLB Sound. All’epoca mi presi un mese circa -fine marzo, inizio aprile- in cui missi vabbè, proviamo. È a questo punto che, possiamo dire, è nata GLB Sound.

Però, ti sarà scattato qualcosa che ti ha fatto dire “ok, oggi costruirò un diffusore per chitarra”. Anche perchè stiamo parlando di un prodotto davvero molto particolare.

i diffusori GLB Sound vengono realizzati interamente a mano, utilizzando diversi tipi di legno massello in base al suono che si vuole ottenere
i diffusori GLB Sound vengono realizzati interamente a mano, utilizzando diversi tipi di legno massello in base al suono che si vuole ottenere

Allora, tutto è nato perchè avevo un Fender DeVille, il quale aveva un problema: pesava tanto. Allora mi sono detto ‘ascolta, nessuno ci obbliga a tenere tutto in un unico chassis. Possiamo anche pensare di dividerlo, no?’ Così ho smontato la parte elettronica, dividendola dalla parte di diffusione della cassa. Una volta fatto questo, sorge giustamente un problema: e adesso dove lo attacco? Quindi mancava la cassa, allora cos’ho fatto? Ho costruito una cassa. Ho costruito il mio primo diffusore, era un 2×12, fatto praticamente copiando il deville nelle dimensioni se non per la profondità e l’ho fatto close back, con retro chiuso, in multistrato e tutto impiallacciato in palissandro, diffusore in coordinato alla testata. Ce l’ho ancora a casa.

Dopodichè è scattato un passaggio mentale, per il quale mi sono detto ‘ma scusa, se le chitarre sono fatte in legno e non in multistrato, per quale motivo i diffusori sono fatti in multistrato?‘ Siccome l’omo è de coccio, ho deciso di proseguire su questa linea. Se poni a qualcuno questa domanda, la risposta, generalmente, è che il diffusore dev’essere inerte, perchè così si percepisce solo l’altoparlante. Ok, diamo per scontato che sia vero, ma perchè? Al secondo perchè non ho mai trovato la risposta. Perchè la risposta non era facile da trovare e, se nesuno te la dà, è perchè sono le classiche domande che nessuno si fa perchè è così. Si fa così, basta, questo era lo status quo.

A quel punto rimanevano due soluzioni: prendere per buona l’informazione, o metterla in dubbio. Io ho scelto di metterla in dubbio e ho costruito una 1×12 (la più piccolina), interamente in legno massello, costruita in rovere. Non appena la provai rimasi basito dal risultato. Però sai, se hai lavorato tanto su una cosa e l’hai costruita tu, ti suona bene per forza. Dunque l’ho fatta provare un po’ in giro, abbinata ad un altro diffusore fatto in acero ed uno in mogano, perchè mi è venuto il sospetto che se chitarre uguali con legni diversi suonano diverse, per quale motivo tre diffusori uguali con legni diversi non devono suonare diversi? Ed effettivamente non solo il suono è piaciuto, ma c’erano tutte quelle differenze che ricercavo.

Un’altra cosa che traspare dai tuoi prodotti è la cura per ogni dettaglio, anche esteticamente. Perciò la domanda sorge spontanea, quanto reputi importante la cura anche del design, nell’economia complessiva del tuo lavoro?

È molto importante, è davvero molto importante perchè, dato per assodato il funzionamento dell’oggetto, il design è la prima cosa che curo. Sappiamo benissimo che, per essere ricordato, devi contraddistinguerti, fare qualcosa di paticolare. Questo qualcosa di particolare io l’ho ricercato e lo sto continuando a ricercare tramite il design. Ogni aspetto del mio lavoro è fortemente curato.

Ci vuole tempo, perchè le idee hanno bisogno di tempo. Riuscire a tirare fuori dal prodotto un qualcosa per cui ci si possa emozionare già soltanto vedendolo, è un procedimento che ha bisogno di essere ristudiato varie volte, ha bisogno di confronto, per riuscire ad orientarsi e colpire il tuo pubblico di riferimento. Però, fondamentelmante, credo che il design sia la chiave di volta, quello che ci contraddistingue; perchè le persone prima le guardano, le cose. Nel mio caso poi questo discorso è ancora più accentuato, perchè capita molto spesso che i miei prodotti vengano prima visti sul web, poi successivamente ascoltati dal vivo. Quindi per me il design è importantissimo. Infatti, se un prodotto non è come dico io, non esce da qua.

L'utilizzo di legno massello e il design curato, rendono i prodotti GLB perfetti anche complemento d'arredo di una zona living classica o moderna.
L’utilizzo di legno massello e il design curato, rendono i prodotti GLB perfetti anche complemento d’arredo di una zona living classica o moderna.

Ma GLB Sound non è solo questo. Proprio perchè è una passione, sappiamo che recentemente hai promosso a tue spese un evento live interamente dedicato alla musica jazz.

Ferenc Snetberger durante la sua esibizione live al GLB Sound Jazz Festival
Ferenc Snétberger durante la sua esibizione live al GLB Sound Jazz Festival

Sì, il Jazz Festival. Si è svolto l’anno scorso, a San Giorgio di Nogaro, ed ha riscosso un notevolissimo riscontro da parte del pubblico; nella sua globalità è arrivato a raggiungere quasi 20 mila persone e, nell’arco delle due serate, ci sono stati circa 600 partecipanti a serata. Ha avuto affluenze oltre che dal Friuli, anche da Veneto, Trentino, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Piemonte. Abbiamo avuto anche persone provenienti da Croazia, Slovenia, Austria e Svizzera, tutti venuti espressamente per il festival. Nonostante la location azzardata ed il fatto che un jazz festival in questa zona fosse parecchio rischioso, sono davvero soddisfatto del risultato.

Durante l’evento, i primi ad esibirsi sono stati un quartetto jazz composto da ragazzi provenienti dall’ungheria, dalla scuola di musica di Ferenc Snétberger (una scuola ungherese sovvenzionata però dalla Norvegia, per ragazzi orfani che lo stesso Ferenc cerca in tutta europa ed accoglie in questa scuola, dove soggiornano ed imparano a suonare il jazz; tutto questo per dar loro un futuro), molto giovani ma davvero tanto bravi. Poi dopo ha suonato lo stesso Ferenc, il quale ha eseguito un assolo di chitarra classica. È riuscito a far sedere 600 persone da solo, con una chitarra in mano, e basta. Quindi la formula sicuramente ha funzionato moltissimo e secondo me è un ottimo risultato, specialmente se consideriamo che io non ho mai organizzato un festival prima.

Per concludere, come di consueto per la rubrica Intervista all’Artista e a maggior ragione visto che tu sei davvero molto giovane, ti chiediamo di dare un consiglio a tutti quei giovani che, oggi, si vorrebbero approcciare al mondo dell’artigianato, del libero professionista.

Intanto, di valutare con estrema attenzione tutti i pro e tutti i contro, di informarsi molto bene su cosa significhi aprire un’attività e cercare quanto più possibile di analizzare la situazione, partendo da un grossissimo presupposto. Ce ne sono tanti, ma partiamo da uno: al giorno d’oggi, o l’idea è veramente forte oppure sei “morto in partenza”. È un po’ diretto da dire ma è la verità. O l’idea è vincente e non la fa nessuno, almeno nessuno come te, oppure ti sarà davvero difficile emergere. Punto secondo, devi sentirtelo veramente dentro. Secondo me non dev’essere l’alternativa al non-trovo-lavoro, perchè per i primi tempi sarà già un’impresa chiudere l’anno in pari. Perchè questa è la verità dei fatti.

Quello che voglio dire è, lo vuoi davvero fare? Fallo. Ma non ti limitare al concetto ‘lo faccio perchè non trovo lavoro’. No, perchè poi la tua vita avrà un cambio netto, dovrai imparare a convivere col fatto che la tua disponibilità sarà sempre più limitata e di conseguenza dovrai cambiare il modo in cui ti rapporti alle persone. Non avrai il capo, che per quanto ti possa infastidire, se c’è qualcosa chiedi a lui. Se c’è qualcosa, sei tu il capo di te stesso. Questo credo sia importante sottolinearlo, altrimenti è illudere le persone. Detto questo, davvero, inseguire la propria passione sa essere gratificante come poche cose e spesso ti fa dimenticare l’impegno e il duro lavoro.

Potete seguire GLB Sound dal suo sito principale www.glbsound.com e sulle sue pagine social Youtube, Facebook, Instagram e Twitter, dove vengono regolarmente pubblicati gli eventi in programma e le nuove collaborazioni.

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Alessandro Boz arredatore d'interni

Alessandro Boz

Sono un arredatore d’interni con oltre 25 anni di esperienza nell’arredamento per la casa: cucine, camere, camerette, arredo bagno, zona living e studi. Nel corso degli anni ho fondato i brand Outletarreda e Cucine Clara, il primo dedicato alle soluzioni d’arredo con il miglior rapporto qualità-prezzo, il secondo dedicato a chi desidera cucine su misura personalizzate a livello sartoriale.

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